La digitalizzazione dei cantieri edili: superare le sfide con dati reali e soluzioni concrete

Fabio Alberton Manfroi
2 mag
Tempo di lettura: 2 min

INTRO

Secondo uno studio di McKinsey, il 98 % dei megaprogetti supera il budget di almeno il 30 % e il 77 % registra ritardi superiori al 40 % (McKinsey). Nel frattempo, la produttività dell’edilizia è cresciuta mediamente solo dell’1 % annuo negli ultimi 25 anni, a fronte del +2 % dell’economia globale e del +3 % del manifatturiero (Linesight). È evidente che i metodi tradizionali non bastano più.

Grafico costi e ritardi nei progetti edilizi

I limiti dei cantieri tradizionali

Tempo sprecato: il 35 % delle ore lavorative è dedicato ad attività non ottimali (ricerca dati, risoluzione conflitti e rilavorazioni), con un costo stimato in 177,5 miliardi di dollari l’anno negli USA (PlanGrid).
Riserve di produttività: se l’edilizia raggiungesse la produttività media di altri settori, genererebbe 1,6 trilioni di dollari in più ogni anno (Linesight).
Sicurezza a rischio: nel 2023 si sono registrate 1.075 vittime sul lavoro nel settore edile, la cifra più alta dal 2011 (Construction Dive).
Infortuni frequenti: nel 2021 si contavano 169.200 infortuni non mortali, di cui il 40 % ha comportato giorni di assenza (MSL Legal).

Perché digitalizzare? I benefici tangibili

La digitalizzazione porta in cantiere strumenti che riducono errori e ritardi, migliorano la sicurezza e tengono sotto controllo costi e risorse:

Cantiere con gestione digitale tramite app

Tracciamento ore in tempo reale e reportistica automatizzata
Gestione materiali direttamente da smartphone
Documentazione fotografica organizzata e sempre disponibile
Controllo delle spese di trasferte e raccolta firme in loco
Esportazione report in PDF ed Excel per analisi rapide

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